Perché il pianto dei neonati è così importante? La risposta è semplice: perché imparare a distinguere, subito, un pianto fisiologico da un pianto patologico potrà portare in un futuro prossimo a una diagnosi precoce di specifiche patologie.

Diversi ricercatori hanno giΓ  messo a punto algoritmi di IA che analizzano il pianto ed assistono i medici nella diagnosi precoce di patologie neonatali. La maggioranza degli esperimenti si concentra su patologie come sorditΓ , segni di asfissia, ipotiroidismo, insufficienza respiratoria e infezioni.

Il compito degli algoritmi Γ¨ di identificare segni patologici nelle frequenze caratteristiche del pianto e segnalare ai medici le anomalie identificate.

Da oggi, tutto questo sarΓ  possibile anche in Italia: un team di medici e ricercatori del Centro NINA di formazione neonatale, dell’Ospedale S. Chiara di Pisa e dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Cnr Γ¨ riuscito a realizzare un algoritmo di Intelligenza Artificiale e lo ha reso disponibile in maniera aperta e gratuita. Lo scopo Γ¨ permettere a qualunque ospedale di creare automaticamente una base di dati di campioni di pianto neonatale.

Decodificare il pianto

Come riporta quotidianosanitΓ .it: β€œNei primi giorni di vita del bambino, le madri non riescono a distinguere i tipi di pianto e ad attribuire loro un significato. Con il tempo poi imparano ad associare alla prosodia del pianto – alle pause, al tono, al β€œcolore” del pianto, abbinati ai movimenti del neonato – particolari significati – spiega il dott. Armando Cuttano – La fame, le coliche, la paura, sono associati tutti a un tipo di pianto particolare. Ecco, a partire da questa consapevolezza ci siamo chiesti: se la madre riesce a dare significato alla prosodia dei vari pianti, potrebbe riuscirci anche una rete neurale?”

I bambini piangono in lingua

La maggior parte delle banche dati in altri Paesi, come il Messico o il Canada contiene pianti di bambini del posto. Diversi studi cognitivi hanno perΓ² dimostrato che i bambini piangono… in lingua: sembra, cioΓ¨, che l’intonazione, il ritmo e la durata del pianto dipendano dalla lingua parlata dalla madre.
Per questo Γ¨ importante mettere a punto un database, di libero accesso, tutto Italiano.

L’intelligenza artificiale non sostituisce i genitori

Secondo gli studiosi del team, l’IA non potrΓ  – e non dovrΓ  – mai sostituirsi ai medici o ai genitori. Tuttavia potrebbe rivelarsi uno strumento di supporto, ad esempio inserito in un Device come quelli che permettono di tracciare l’elettrocardiogramma o la saturazione.

In questa direzione l’IA potrebbe rivelarsi uno strumento che monitora il pianto e decodifica lo stato di salute del neonato.