Sono davvero tanti gli studi e le ricerche scientifiche che si sono occupati del ruolo giocato dagli animali domestici nel migliorare la qualità della vita dei loro amici umani.
Non è un caso, quindi, che gli Interventi Assistiti con Animali (IAA) siano da tempo riconosciuti come cura ufficiale a livello nazionale e, in particolare, anche dalla Regione Piemonte.
Con l’aiuto degli animali domestici, infatti, è possibile promuovere attività fisiche e ricreative, ampliare le proprie relazioni sociali, ridurre il senso di solitudine e, soprattutto, contenere situazioni di ansia e stress.
Curare con l’aiuto degli animali
…Non appena il cane si diresse verso di lui, il bambino non dimostrò alcun timore, ma anzi cominciò ad accarezzarlo dolcemente ed espresse il desiderio di poter giocare ancora con il «cane del dottore».
Era il 1953, il dottore era Boris Levinson, uno psicologo clinico, il quale intuì che l’attrazione che quel bambino con autismo provava verso il suo cane, Jingles, poteva essere una preziosa opportunità per agganciare emotivamente il piccolo paziente. Le idee che vi stavano alla base, semplici e insieme straordinariamente innovative, furono da lui esposte in modo approfondito nel 1969 nel libro “Psicoterapia dell’età evolutiva assistita con animali”. Un libro che è a cinquant’anni dalla pubblicazione è uno strumento tuttora attuale per i professionisti che, nel solco tracciato da Levinson, hanno scelto di svolgere il loro lavoro riabilitativo ricorrendo agli interventi assistiti con gli animali.
In Italia, oggi viene più comunemente usata la definizione “interventi assistiti con gli animali” (IAA), in modo da distinguere le diverse tipologie di approcci: ludico-ricreativa (attività assistita con gli animali, AAA), educativa (educazione assistita con gli animali, EAA) o terapeutica (terapia assistite con gli animali, TAA).
Con gli anziani
Diverse evidenze scientifiche hanno mostrato le potenzialità dell’impiego degli animali come strumento di cura. Negli ospedali e nelle case di riposo per anziani, la presenza di un animale stimola la comunicazione e le relazioni sociali e lenisce la solitudine dovuta alla distanza dai propri cari. Risultati incoraggianti, soprattutto rispetto alla soglia di attenzione e nell’interazione con gli altri, sono stati ottenuti anche con persone affette da disturbi dello spettro autistico.
Con i bambini
La capacità degli animali di favorire le relazioni sociali, ha delle evidenti implicazioni pratiche anche in ambito educativo. Grazie alla promozione del rapporto bambino-animale – soprattutto tra bambini e cuccioli di cane – è stato possibile contrastare alcuni problemi comportamentali, tra cui difficoltà di apprendimento dovute a deficit di attenzione, ed episodi di aggressività.
Inoltre, diversi studi scientifici hanno sottolineato il prezioso ruolo che gli animali possono svolgere per facilitare l’integrazione sociale nell’ambiente scolastico.
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