Resistenza.
Se ci pensiamo, è una parola molto comune.
Eppure, racchiude un concetto fondamentale: ci parla della capacità di “fermare respingendo”, di non cedere ad una forza.
Di opporsi a un’azione, contrastandone o limitandone gli effetti
Resistenza.
Straordinario no? Perché non ci dice di “fermarci”, ma di “fermare”:
la violenza,
la mancanza di cultura e curiosità,
l’isolamento,
l’indifferenza,
le parole vuote.
Resistenza.
Ci dice di non cedere, per poter lasciare il passo
all’immaginazione,
al pensiero libero,
alla giustizia,
al “noi”, comunità,
alle parole che significano e creano legami.
Memorie.
E allora Resistenza, oggi, è una poesia, come l’aveva pensata Piero Calamandrei
… soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade
se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama ora e sempre Resistenza.