IL 29 OTTOBRE È LA GIORNATA MONDIALE CONTRO L’ICTUS CEREBRALE
Un momento in cui si sensibilizza sull’importanza della prevenzione e del tempestivo riconoscimento dei sintomi di questa patologia.
Oggi, per contribuire a questa giornata, vogliamo condividere la storia di Alessandro, pubblicata qualche giorno fa da Sanità informazione.
Ogni anno in Italia oltre 150mila persone vengono colpite da ictus, ma solo una parte riesce a ricevere cure tempestive. Alessandro, 37 anni, è tra i fortunati: il 20 luglio è stato colpito da un ictus cerebrale, e se è riuscito a raccontarlo è stato grazie alla sua tempestività nel cogliere i sintomi, e alla prontezza del suo bambino, nonostante la giovanissima età, di avvisare i soccorsi.
“Ero in stanza con mio figlio di quattro anni. All’improvviso ho sentito un forte giramento di testa, i suoni intorno a me si sono amplificati e distorti. Mi sono sdraiato sul letto e ho capito subito che qualcosa non andava: avevo la bocca storta, non riuscivo a parlare e il braccio sinistro non si muoveva”. In quel momento, la memoria di un articolo letto tempo prima gli è tornata alla mente: i segnali dell’ictus, quei piccoli campanelli d’allarme che tutti dovrebbero saper riconoscere. “Ho provato ad alzare le braccia, ma una non si alzava. Ho cercato di dire una frase, ma non riuscivo a parlare. Ho capito che si trattava di un ictus. Mio figlio pensava che stessi scherzando, ma quando sono caduto e mi sono ferito ha capito che doveva chiedere aiuto”. Il piccolo, con un coraggio straordinario rispetto alla sua età, ha corso fino al bar dell’hotel per chiamare soccorso. Quel gesto, e la prontezza di Alessandro nel riconoscere i sintomi, hanno fatto la differenza.
“Nel giro di due ore ero già nella Stroke Unit. Ho recuperato subito il linguaggio e, anche se inizialmente avevo difficoltà a muovermi, dopo tre giorni camminavo.” Oggi, a distanza di due mesi, Alessandro non presenta più alcun deficit motorio o del linguaggio. È tornato alla vita di sempre, ma con una consapevolezza nuova. “Non sottovalutate mai i sintomi, anche i più lievi. Ogni secondo conta. Bisogna insegnare anche ai bambini a riconoscere i segnali: il tempo può salvare la vita.
“Ogni minuto, quando si parla di ictus, può decidere il destino di una persona”. A ricordarlo è il Prof. Danilo Toni, Direttore dell’Unità di Trattamento Neurovascolare del Policlinico Umberto I di Roma e Presidente del Comitato Tecnico-Scientifico di A.L.I.Ce. Italia Odv. “Quando parliamo di ictus diciamo che il tempo è cervello – spiega il professore -. Ogni minuto di ritardo equivale alla perdita di milioni di neuroni. L’obiettivo è ripristinare il flusso sanguigno il più rapidamente possibile”, sottolinea.
I sintomi da non sottovalutare mai sono: improvvisa debolezza o paralisi di un lato del corpo, difficoltà a parlare o comprendere, perdita improvvisa della vista, e un mal di testa improvviso, violento e diverso dal solito”.
Un modo semplice per ricordarli è l’acronimo FAST:
Face (viso),
Arm (braccio),
Speech (linguaggio),
Time (tempo: chiamare subito il 112 o il 118).
“Ogni minuto conta – evidenzia il professore – non bisogna mai aspettare che i sintomi passino”.
La Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale, che si celebra il 29 ottobre, è un’occasione per ribadire un messaggio semplice ma vitale: riconoscere i sintomi salva la vita. Ogni minuto conta: lo dimostra la storia di Alessandro, che grazie alla prontezza di riconoscere i segnali e alla rapidità dei soccorsi è tornato alla vita di sempre, e oggi sceglie di raccontare la sua esperienza per dare speranza e consapevolezza a chiunque. “Non avrei mai pensato che mi potesse succedere – conclude l’uomo -. Ma oggi so che conoscere i sintomi e agire subito può fare la differenza tra la vita e la disabilità. Il tempo mi ha salvato e ora voglio che la mia storia serva a salvare qualcun altro”.
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https://www.sanitainformazione.it/ictus-riconoscerlo-subito-puo-cambiare-la-vita-la-storia-di-alessandro/?fbclid=IwY2xjawNu8yBleHRuA2FlbQIxMABicmlkETBFaVRlQ0RLdzg0MUJ5SUN1AR44FGHfHoJJXrXaKHi-F0ma-rzTOIAnpHLYVvmo9olU8jFx3PIgC8JDuEGvDw_aem_ZfwZFfg9jzP1M6m5jQdapA